
Due anni fa nasceva prontoprivacy.it.
Ripercorrere il tempo, i fatti, le parole e le immagini che sono passati in questo micromondo è un’operazione che lasciamo a chi ne ha voglia.
Certo, ci sono state tante novità e tante esperienze. E, proprio per l’esperienza che abbiamo fatto nell’ambito della Pubblica Amministrazione, ci sentiamo di concentrare, oggi e per il futuro, la nostra attenzione su una novità specifica: l’asse strategico cloud first nel Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione 2019-2021.
Nel corso di questi anni, infatti, abbiamo visto tanti sforzi (a volte inutili) da parte di tante pubbliche amministrazioni, piccole e grandi, per gestire in proprio le infrastrutture informatiche: è un’operazione difficile e costosa.
Perché gestire significa non solo mettere in sicurezza i dati e, in particolare, i dati personali. Significa anche
- adeguarsi alle esigenze dei cittadini sempre più orientati a fruire dei servizi online;
- garantire l’interoperabilità con altre pubbliche amministrazioni;
- evitare di dipendere da un solo fornitore;
- garantire la scalabilità dell’infrastruttura (crescere quando serve e ridurre quando è necessario).
E, allora, i decisori pubblici devono ripensare l’approccio ai loro data center: conviene affannarsi per tenerli tra le proprie mura? Oppure, è meglio lasciare che qualcun altro si occupi di tutta l’infrastruttura (compresa l’adozione dei meccanismi di riduzione dei rischi) e concentrarsi sulle scelte strategiche di servizio?
L’Agenzia per l’Italia Digitale ha messo a disposizione tutto il necessario affinché ci si orienti per la seconda opzione: per essere davvero conformi al GDPR e per rispondere con maggiore flessibilità alle mutevoli esigenze delle persone.