Salomone

Negli ultimi giorni ha avuto una grande eco il deposito della sentenza n. 629/2019 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

Il motivo? Il pulsante “Like” di Facebook inserito all’interno di un sito commerciale. Questo pulsante ha la caratteristica, quando è presente in una qualsiasi pagina web, di trasferire, anche se non utilizzato, i dati personali del navigatore (p.e. il suo indirizzo IP, il luogo di accesso alla rete, ecc.) verso Facebook.

La causa, quindi, ha visto fronteggiarsi la Verbraucherzentrale della Nord Renania-Vestfalia (una organizzazione per la tutela dei consumatori tedesca) e la Fashion ID (una società di abbigliamento) che aveva inserito il pulsante “Like” di Facebook all’interno del suo sito web senza avvisare i clienti del transito di dati verso verso i server irlandesi della società di Menlo Park.

La Verbraucherzentrale aveva portato davanti ai giudici tedeschi la Fashion ID sperando di poter riuscire ad ottenere il rispetto della direttiva europea 46/1995 (l’antenata del GDPR) costringendo Fashion ID a fornire l’informativa prevista e, quindi, a chiedere il relativo consenso.

Fashion ID si è difesa dicendo che, non essendo titolare del trattamento di quei dati personali, non aveva nessun obbligo di informativa. Infatti, il titolare è, per definizione (anche nella 46/1995), colui che definisce le finalità ed i mezzi del trattamento e, nel caso specifico, Fashion ID non poteva esercitare alcun controllo su come venivano acquisiti i dati e su come venivano, successivamente, trattati da Facebook.

La Corte di Giustizia Europea, invocata dai giudici tedeschi per fare luce sulla faccenda, ha vestito i panni di Salomone ed ha risolto la questione affermando che chiunque inserisca nel proprio sito web il bottone “Like” di Facebook (o di altri social network) assume la contitolarità del trattamento (insieme a Facebook) perché partecipa al trattamento stesso eseguendone almeno una operazione (la raccolta) e, con questo, mettendo a disposizione un mezzo di trattamento (il proprio sito). Peraltro, anche le finalità sono decise in comune con il social; infatti, la finalità è quella di amplificare la divulgazione dei rispettivi marchi a scopi pubblicitari (tanto per Facebook quanto per proprietario del sito, nel caso specifico Fashion ID).

Quindi, esiste l’obbligo di informativa e consenso per chiunque abbia l’idea di inserire il pulsante “Like” nelle proprie pagine web. Attenzione, l’informativa deve essere fornita in una pagina pulita ovvero senza pulsante “Like” e la stessa cosa deve avvenire per il consenso.

Insomma, Salomone non passa mai di moda, anche per un concetto così evoluto come la tutela dei dati personali.

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