Cassandra

Cassandra era una sacerdotessa dell’antica Grecia con il dono della profezia.

Naturalmente, non ci sentiamo di paragonarci a questa figura che, peraltro, ha molto di mitologico e poco di storicamente provato.

Però, già lo scorso mese di gennaio avevamo espresso le nostre perplessità su una banca tutta nuova; oggi, il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha deciso di mettere sotto la lente di ingrandimento gli stessi dubbi che avevamo espresso nel nostro intervento.

Non solo. Il Garante ha ritenuto di coinvolgere nella questione il Comitato Europeo per la Protezione dei Dati Personali (EDPB) perché, giustamente, ritiene che il servizio Weople (fornito dalla Hoda S.r.l. con sede legale in Italia) possa propagarsi a livello mondiale e, quindi, coinvolgere i soggetti che, com’è noto, il GDPR intende proteggere per trattamenti svolti da un titolare con sede in Europa ovvero tutte le persone fisiche, qualunque sia la loro cittadinanza o posizione geografica abituale.

Attenderemo con fiducia il parere dell’EDPB che, ci auguriamo, possa arrivare al più presto, senza attendere il prossimo gennaio!!

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Gli occhi sul mondo

Ricordiamolo sempre: un dato personale è qualsiasi informazione riferita ad una persona fisica identificata o identificabile.

Rammentiamolo perché sta avanzando, nelle nostre città, l’idea di utilizzare microtelecamere per controllare i comportamenti che adottiamo.

Primo esempio: microtelecamera localizzata davanti alla vetrina di un negozio per verificare le reazioni alla nuova collezione in esposizione, l’età dei soggetti, il tempo di stazionamento, ecc.

Secondo esempio: microtelecamera piazzata davanti ad una discoteca per prevedere, dall’affollamento e dal tono delle voci, l’insorgere di una rissa.

I produttori di questi sistemi assicurano che non vengono trattati dati personali e che tutto si svolge nel rispetto della normativa europea.

Mi permetto di avanzare qualche dubbio: se il sistema, attraverso algoritmi di intelligenza artificiale, riesce a stimare l’età di un avventore o la sua reazione ad una vetrina significa che sta trattando i dati del suo viso cioè sta trattando dati personali… Anche se, poi, memorizza solo dati in forma anonima (età, durata della visita, reazione alla vetrina, ecc. senza associarli al volto), esiste un lasso di tempo, più o meno lungo, in cui i dati sono riferibili ad un soggetto identificato o identificabile.

E, se consideriamo che le microtelecamere hanno un costo al pubblico davvero ridotto (pare intorno ai 30 euro), quali meccanismi di protezione possono offrire? È possibile che un malintenzionato possa acquisirne il controllo, memorizzare i volti o le voci e crearsi un database da utilizzare per scopi non propriamente leciti? La risposta è: si.

Riflettiamo senza drammatizzare ma anche senza troppa faciloneria.

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